Cucina Veneta
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La pinza della Befana

  • Porzioni: 12
  • Tempo: 1 ora e mezza
  • Difficoltà: bassa
  • Ingredienti
  • Cannella, 1 pizzico
  • Noce moscata, 1 pizzico
  • Lievito per dolci, 2 cucchiaini
  • Farina 00, 200 g
  • Farina di mais, 150 g
  • Sale, una presa
  • Zucchero semolato, 50 g
  • Mela, 1
  • Fichi secchi, 50 g
  • Gherigli di noce, 50 g
  • Uvetta, 150 g, ammollata in acqua tiepida per mezz'ora
  • Semi di finocchio, 5 g
  • Buccia grattugiata di arancia e limone, 1
  • Pinoli, 40g
  • Burro fuso, 50 g
  • Uovo, 1
  • Latte caldo, 300 ml circa
  • Burro freddo, qualche pezzetto
Non ho fatto in tempo a preparare e a pubblicare questo dolce per il giorno corretto, cioè quello dell'Epifania: in realtà non è proprio così, nel senso che io l'avevo anche preparata ma è stata mangiata tutta prima delle foto.

Se devo essere sincera, in casa mia questo dolce non è mai stato preparato, o meglio non è mai stato chiamato così: la mia nonna prima, e la mia mamma dopo, preparavano il dolce di recupero del pane vecchio classico che si prepara in Veneto, che è la torta putana. Sì, il nome non è particolarmente politicamente corretto e non ne potremo mai scoprire le origini veritiere, ma si chiama così ed è un dolce composto da pane vecchio ammollato nel latte arricchito con uvette, mele e fichi secchi.
Dal punto di vista degli ingredienti che arricchiscono l'impasto, la pinza è praticamente uguale: differisce solamente nell'utilizzo di farina di mais e di grano al posto del pane ammollato oltre ad essere insaporita con agrumi grattugiati.

Per farvi capire la varietà di preparazioni di origine contadina che si trovano in Veneto (ma credo anche un po' in tutta Italia), quando ho chiesto a mia mamma e alle mie zie se avevano la ricetta della pinza mi hanno risposto che non sanno che cosa sia. 

Ho fatto alcune ricerche, ho cercato di capire come mai si preparasse proprio in questa occasione dell'Epifania, ma credo che come ogni dolce di recupero della tradizione nasca dall'esigenza di realizzare qualcosa di dolce per dar vita ad un momento di condivisione, com'era il falò del pane vin, quello cioè dove si festeggiava l'Epifania bruciando "la vecchia".
La "Pinza della Befana" non è solo un dolce, ma una parte viva della cultura veneta.
Ogni fetta è un'occasione per celebrare le radici, condividere risate e creare ricordi duraturi.
La magia della Befana vive in ogni morso, rendendo questo dolce un simbolo avvolto di affetto e tradizione.




Accendere il forno e portarlo a 180 gradi.

In una ciotola unire: zucchero, sale, farine, lievito, noce moscata, cannella.
Mescolare per amalgamare.

Unire anche la mela sbucciata e affettata sottilmente, i fichi tagliati a pezzetti, le noci spezzettate, l'uvetta scolata, i semi di finocchio, la buccia degli agrumi, i pinoli.

Unire ora il burro fuso e l'uovo, allungando con il latte fino ad ottenere un composto cremoso e piuttosto liquido.

Versare in una teglia antiaderente, o rivestita di carta forno.
Distribuire pezzetti di burro qua e la in superficie e cuocere per circa 1 ora.